Premessa … questo approfondimento nasce dal desiderio di molti genitori di voler affrontare con i propri figli i numerosi temi della sessualità. Spesso le preoccupazioni riguardano i tempi e i modi: Qual è il momento giusto? cosa devo dire? Come posso essere efficace? non so come spiegarlo perchè mi imbarazza …
Spero che questo articoletto possa essere un buon incentivo a iniziare il prima possibile a rispondere alle curiosità dei propri figli e a ridimensionare le preoccupazioni dei genitori.
A PROPOSITO DI SESSUALITA’.
Non si può dire che esista una definizione unica e riconosciuta, ma esiste un modello multidimensionale che include tutti i concetti chiamati in causa quando si parla di sessualità:
Dimensione culturale: si riferisce all’assunzione di ruoli sessuali maschili e femminili che derivano da una serie di messaggi che si ricevono subito dopo la nascita e che guidano all’acquisizione dell’identità di genere.
Dimensione biologica: riguarda tutti i mutamenti specifici biologici sia fisici che psicologici che sono in stretta relazione tra loro.
Dimensione relazionale – affettiva: parte dall’idea che ci sia un bisogno fondamentale di affetto e relazione. Risulta più probabile che un individuo possa vivere le proprie relazioni affettive e sessuali in modo positivo e soddisfacente se è riuscito ad avere esperienze relazionali affettive positive e gratificanti.
Dimensione ludica: la sessualità è anche gioco, comunicazione, scambio e coinvolgimento reciproco, dare e ricevere piacere presuppone la capacità di ascoltare i desideri dell’altro e saper comunicare i propri.
Dimensione riproduttiva: l’uomo investe la sessualità di un fondamentale valore proprio perché attraverso di essa ogni uomo partecipa allo scorrere della vita.
Quindi perché è importante parlare di sessualità ai propri figli ?
La sessualità fa parte del normale sviluppo di ogni individuo ed è giusto che vi sia una chiara informazione a riguardo per evitare di generare sentimenti di ansia, dubbi, paure, perplessità, insicurezze …
Inoltre, la sessualità è un aspetto con cui ci si confronta quotidianamente nella società di oggi, attraverso messaggi più o meno espliciti veicolati dalla televisione, dalle pubblicità, dal confronto con i coetanei, da internet etc..
La parola sessualità non è da far coincidere con quella di genitalità, ha un significato più complesso, possiede più “dimensioni”.
La sessualità è nella persona, comprende la sua mente, il suo corpo e i suoi affetti, non è possibile separare questi piani in corpo e mente. Esiste fin dalla nascita ma possiede modalità e bisogni di espressione diverse a seconda dell’età.
Prima delle intuizioni freudiane, infatti, la sessualità infantile era considerata del tutto inesistente, pericolosa, da reprimere, e per molto tempo si è ritenuto che le pulsioni sessuali si svegliassero solo all’inizio della pubertà. Questo modo di pensare ha portato intere generazioni di genitori e adulti in genere a commettere gravi trascuratezze ed errori con relative conseguenze sullo sviluppo normale della crescita della sessualità nei bambini.
E’ vero! Talvolta ci troviamo di fronte a manifestazioni che ci mettono in imbarazzo e non sappiamo come comportarci; per questo è necessario avere più informazioni per aiutare i bambini a crescere serenamente.
COMUNICARE IN MODO EFFICACE:
A questo punto è importante capire i TEMPI e i MODI per mettere in atto una comunicazione efficace.
Non esiste UN modo giusto: parole, spiegazioni e idee cambiano in relazione all’età e al contesto. Quello che risulta necessario è fornirsi di alcuni ACCORGIMENTI:
– L’ascolto empatico e non giudicante. Anche voi vi siete posti queste domande, per alcuni sarà stato più facile, per altri meno. Ricordarsi come vi siete sentiti nel fare la domanda e ricevere la risposta vi aiuterà a mettervi di più nei suoi panni.
– La congruenza. Se il bambino mi fa domande sul perché i maschi hanno il pisellino e le femmine no, non gli risponderò portando tutta la mia conoscenza rispetto alla sessualità, ma mi limiterò a rispondere a quella curiosità.
– Rispetto e fiducia: non imporre divieti (questo non si fa), banalizzare o minimizzare (ma che domande mi fai? Ma come alla tua età ancora non lo sai?)
– Partite da voi stessi: capire le proprie idee rispetto alla relazione sessualità-progetto di vita.
– Lasciate uno spazio di dialogo aperto: se il bambino vi fa una domanda, rispondetegli. Può capitare che la situazione non sia appropriata (spesso capita quando si è con amici, in contesti poco intimi, oppure in macchina!). Accogliete la sua domanda e rinviate ad un momento più idoneo (es. e’ una domanda interessante, visto che ora non abbiamo il tempo, cosa dici se ne parliamo questa sera?).
– Infine, incentivate queste manifestazioni: dopo che avete risposto alle sue domande potete fare un’osservazione sull’importanza di questi argomenti: es. Vedo che ti stai interessando ad argomenti importanti. Se dovessi avere altre domande, puoi farmele, ne possiamo parlare insieme.
Ci sono età in cui è più facile poter parlare di queste cose o servirsi di ausili come i libri illustrati o racconti, e altre in cui risulta più problematico (adolescenza), in questo caso bisogna essere pronti a prendere l’iniziativa. L’importante è aver cura di lasciare spazi di dialogo aperti in cui poter rispondere e confrontarsi su eventuali richieste o dubbi.
1) QUANDO INIZIARE?
Non esiste un momento giusto valido per ogni situazione. E’ bene osservare il proprio bambino e farsi guidare da lui rispettando i suoi tempi ed i suoi ritmi. Quello che è determinante è rispondere sempre in modo adeguato. Omettere o negare le risposte con frasi del tipo: “Lo capirai da grande” servono solamente ad indurre il bambino a trovare le risposte in altro modo attraverso la televisione, dagli amici, da internet (es. youporn) col rischio di avere informazioni sbagliate o distorte.
2) COME FARLO?
– Parlate in modo semplice e naturale, senza atteggiamenti ansiosi
– Non mentite ricorrendo ad invenzioni grossolane, perché è facile essere smentiti
– Usate un linguaggio a portata di bambino, senza paroloni tecnici che hanno il significato di prendere distanza dall’argomento
– Accompagnate le vostre parole con un linguaggio gestuale, con toni di accoglienza o con il sorriso
– Non parlate solamente degli aspetti biologici, ma anche di quelli affettivi! Trasmettete il messaggio che la sessualità ha a che fare con gli affetti, che gli organi genitali procurano anche sensazioni di piacere e non servono solo per le funzioni fisiologiche.
– Veicolate un messaggio della sessualità come fonte di gioia e amore e non come vergogna e sporcizia.
– Non abbiate fretta. Spesso il bisogno di togliersi il pensiero può indurre a dire il più possibile per non dover tornare sull’argomento. Il bambino avrà bisogno invece di ripercorrere con voi questi temi e riparlarne o rifare altre domande o le stesse, per cui è necessario non stancarsi di ripetere.
Alcuni genitori mi dicono : “ma se mio figlio non fa domande?” . Se il bambino non fa domande è bene riflettere sul ruolo che ha il sesso in famiglia. Potrebbe essere un argomento difficile anche per il genitore, e così il bambino evita le cosiddette “domande imbarazzanti”. Oppure il bambino non è stato abituato fin da piccolo a confrontarsi con i genitori per cercare risposta a queste domande. Questo non significa che non si ponga le domande, ma solo che cerca risposte altrove!
E’ importante parlarne anche dentro la coppia, perché entrambi i genitori sono chiamati a dare il proprio contributo ai figli, a dare messaggi di affettività e di sessualità.
Affrontate l’argomento mano a mano che si presenta, vi aiuterà a mantenere aperti i dialoghi con loro e a passare il messaggio che è possibile usare il genitore come riferimento! Alcuni genitori pensano che il parlare ai figli di sessualità possa attivare pensieri precoci rispetto al sesso. Non è così! Rispettando i loro tempi è possibile aiutarli ad orientarsi in una società dove questi messaggi sono presenti fin da quando loro sono piccoli.
Quindi iniziare a mantenere un dialogo con loro fin da subito significa fornirgli strumenti importanti per gestire le domande che NATURALMENTE il bambino comincia a porsi in fasi diverse della sua crescita: dalle differenze tra maschio e femmina, a come nascono i bambini, fino all’espressione adulta della sessualità.